Quando nel 1975 Mario Cudignotto, regista del “Piccolo Teatro Città di Thiene”, gli chiede di collaborare alla realizzazione della sua commedia “Essere Fiori”, inizia per Ivo Mosele, un nuovo periodo artistico: i pennelli, le tele e i mordenti sono sostituiti da fari, spot e gelatine. L’impegno per il teatro si sviluppò allora nello studio della forma, sia come costruzione scenica, sia, soprattutto, come ricerca della rappresentazione atmosferica del momento/movimento. Dopo questa prima esperienza teatrale seguì la partecipazione a “Il re muore “ di E.Ionesco e “Ha gridato” di M.Cudignotto. Nel 1980 Ivo Mosele inizia a collaborare con la compagnia teatrale “Schio Teatro Ottanta” con la quale partecipa, tra le altre, alla realizzazione della commedia “Il naso” di Mario Moretti,  “Delirio a due” di E.Ionesco, “Il Re” di De Caivallet,De Flers,Arene, “Assassinio nella cattedrale” di T.S.Eliot. Nel 1985 assieme a Mariano Broccardo firma la regia di “Magie Rouge” di M. De Ghelderode. Nel 1988 fonda a Sarcedo (Vicenza) il Gruppo teatrale "Les Clochards" compagnia nella quale opera tuttora. Con questa compagnia ha messo in scena: "La leggenda del santo bevitore" testo teatrale di Luigi Melesi, tratto dall'omonimo racconto di Joseph Roth, la commedia di Ermanno Carsana "Il valzer del defunto Signor Giobatta", "Il medico per forza" di Molière,  la farsa delinquenziale di Samy Fayad "Cose Turche" e "Il Corridoio" una tragicommedia di Umberto Marino.

 

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